Manuali Shinobi (2)
Il Mare che raccoglie diecimila fiumi
Un estratto dall'introduzione del libro curato da Christian Russo: "Trasmissione Segreta delle Arti Ninja - Ninpiden" di Hattori Hanzō
IL BANSENSHUKAI
Questo documento, datato 1676 a firma di Fujibayashi Yasutake ma reso pubblico solo alla fine del 1700, raccoglie una vasta gamma di informazioni sui ninja risalenti al periodo delle grandi guerre.
Il significato del titolo del testo, “il Mare che raccoglie diecimila fiumi” è di per sè una dichiarazione di intenti:
aggregare per la posterità le molte conoscenze e i molti testi del passato del ninjutsu delle provincie di Iga e Kōka in un unico contenitore. L’intento sembrerebbe essere stato rispettato: il Bansenshukai è una vera e propria enciclopedia shinobi, contenendo tattiche, armamenti, attrezzature e una vasta parte dedicata agli aspetti filosofici ed esoterici di queste figure.
La provenienza “mista” delle fonti del Bansenshukai traspare da un certo “disordine” del testo, complice anche la vastità dell’argomento: citazioni e rimandi da testi e brani cinesi (Sunzi in primis) e giapponesi come il Gunpo Jiyoshu, e ancora note e evidenti trascrizioni.
La storia della comparsa in pubblico di questo documento merita di essere raccontata: nel 1789 tre abitanti di Kōka, Ohara Kazuma, Ueno Hachizaemon e Oki Moriichiro, visitarono la capitale Edo nella speranza di essere assunti dallo shogunato. I tre si presentarono dal Jisha Bugyō (magistrato) Matsudaira Ukyonosuke e, dopo avergli offerto del sake, gli donarono una preziosa copia del testo Bansenshukai, a testimonianza della loro conoscenza delle arti spionistiche. Il magistrato non li assunse, ma li ringraziò per il dono ricevuto con una piccola offerta in monete d’argento per loro e per le impoverite famiglie di Kōka. Quella copia è oggi conservata negli Archivi Nazionali del Giappone.
L’emergere di questo documento fu un primo unicum nella storia, segnale della fine dei
ninja. Come abbiamo visto, prima di allora i documenti contenenti le conoscenze spionistiche venivano distrutti periodicamente per evitare che cadessero in mani nemiche e riscritti grazie alle conoscenze orali degli esperti del
ninjutsu. Tuttavia, sembrava che nessuno avesse più bisogno dei
ninja di Iga e Kōka in un Giappone pacificato e in fase di modernizzazione. L’offerta al magistrato di Edo potrebbe essere riletta oggi come una disperata e inascoltata richiesta di aiuto.
つづく
(continua...)