I manuali shinobi
Durante il pacifico periodo Edo, le attività militari e spionistiche diminuirono notevolmente e molti ninja si reinventarono come poliziotti o guardie del corpo.
Gran parte delle informazioni che possediamo sugli shinobi deriva da tre testi principali, tra i quali il più noto è il “Bansenshukai” (Fig. 1). Questo documento, datato 1676 ma reso pubblico solo alla fine del 1700, raccoglie una vasta gamma di informazioni sui ninja risalenti al periodo delle grandi guerre.
La storia della comparsa in pubblico di questo documento merita di essere raccontata: nel 1789 due abitanti di Kōka, Ohara Kazuma e Hachizaemon Oki Moriichiro, visitarono la capitale Edo nella speranza di essere assunti dallo shogunato. I due si presentarono dal Jisha Bugyō (magistrato) Matsudaira Ukyonosuke e, dopo avergli offerto del sake, gli donarono una preziosa copia del testo “Bansenshukai”, a testimonianza della loro conoscenza delle arti spionistiche. Il magistrato non li assunse, ma li ringraziò per il dono ricevuto, facendo una piccola offerta in monete d’argento per loro e per le impoverite famiglie di Kōka. Quella copia è oggi conservata negli Archivi Nazionali del Giappone.
L'emergere di questo documento fu un primo unicum nella storia, segnale della fine dei ninja. Prima di allora, i documenti contenenti le loro conoscenze venivano distrutti periodicamente per evitare che cadessero in mani nemiche e riscritti grazie alle conoscenze orali dei praticanti del ninjutsu. Tuttavia, sembrava che nessuno avesse più bisogno dei ninja di Iga e Kōka in un Giappone pacificato e in fase di modernizzazione. L'offerta al magistrato di Edo potrebbe essere riletta oggi come una disperata e inascoltata richiesta di aiuto.